Ordine: Hemiptera
Sottordine:Heteroptera
Famiglia: Reduviidae
Sottofamiglia: Reduviinae
Genere:Platymeris
Specie: Platymeris sp.
Testi e foto: Andrea Santamaria
Origine: Africa subsahariana
Sottordine:Heteroptera
Famiglia: Reduviidae
Sottofamiglia: Reduviinae
Genere:Platymeris
Specie: Platymeris sp.
Testi e foto: Andrea Santamaria
Origine: Africa subsahariana
Descrizione:
Raggiungono dimensioni massime di 4 cm, mentre alla nascita misurano circa 2 mm.
Le specie più diffuse al momento negli allevamenti italiani sono:
- Platymeris biguttatus (macchie bianche, fasce sulle zampe gialle);
- Platymeris sp."mombo" (macchie gialle, fasce sulle zampe rosse).
Un pò meno diffusi, ma comunque presenti, sono i:
- Platymeris rhadamanthus (macchie rosse, fasce sulle zampe rosse);
Il dimorfismo sessuale non è molto evidente ad una prima osservazione: i maschi si differenziano dalle femmine per avere una corporatura leggermente più piccola ed esile, ma soprattutto per la presenza della capsula genitale posta nella zona dell'ultimo segmento addominale. Entrambi i sessi da adulti, presentano un paio di ali che gli permettono di volare compiendo brevi distanze (è molto difficile vederli volare).
- Platymeris biguttatus (macchie bianche, fasce sulle zampe gialle);
- Platymeris sp."mombo" (macchie gialle, fasce sulle zampe rosse).
Un pò meno diffusi, ma comunque presenti, sono i:
- Platymeris rhadamanthus (macchie rosse, fasce sulle zampe rosse);
Il dimorfismo sessuale non è molto evidente ad una prima osservazione: i maschi si differenziano dalle femmine per avere una corporatura leggermente più piccola ed esile, ma soprattutto per la presenza della capsula genitale posta nella zona dell'ultimo segmento addominale. Entrambi i sessi da adulti, presentano un paio di ali che gli permettono di volare compiendo brevi distanze (è molto difficile vederli volare).
Allevamento:
In terrario possono convivere perfettamente più esemplari, l'importante è che non differiscano troppo di dimensione, in quanto potrebbero avvenire situazioni di cannibalismo da parte degli adulti nei confronti degli esemplari più giovani. Una buona alimentazione riduce notevolmente questo rischio.
E' possibile la convivenza anche tra specie differenti (es. P. biguttata e P. sp."mombo"), senza correre il rischio di ibridazioni.
Come contenitori per l'allevamento possono essere utilizzati: fauna box (es. per 2 coppie adulte e diverse neanidi, può essere utilizzato un fauna box di 57 X 39 X 28h) o acquari/box di piccole/medie dimensioni.
Come substrato, si consiglia di utilizzare sabbia fine (acquistabile in tutti i negozi di animali, soprattutto in quelli che trattano anche rettili) o anche torba/fibra di cocco. Per quanto riguarda l'arredamento, si possono utilizzare: cortecce di sughero, piante finte, rami, pietre e piccole anfore (es. quelle usate come arredamento negli acquari); l'importante è fornire un vasto numero di nascondigli. All'interno del terrario deve essere presente anche una ciotolina per l'acqua, non troppo profonda (per evitare che gli esemplari anneghino).
Siccome questi esemplari sono originari di zone aride, l'umidità deve essere intorno al 40/50%, mentre la temperatura può variare dai 24 ai 30°C. Se tenuti a temperature inferiori, rallenteranno il loro metabolismo e saranno meno attivi.
Sono abili predatori e, una volta avvistata la preda, si fiondano su di essa afferrandola con le loro zampe anteriori uncinate e cercando subito una parte "molle" dell'esoscheletro dove poter infilare il rostro (apparato boccale) da cui uscirà la loro saliva paralizzante, costituita da potenti tossine ed enzimi, che bloccherà ed ucciderà la preda nel giro di pochi secondi. Così facendo si nutriranno di tutti i liquidi interni, lasciando alla fine del pasto soltanto l'esoscheletro della preda.
L'alimentazione può essere abbastanza varia e, si possono somministrare prede come: grilli, cavallette, tarme della farina, camole del miele, kaimani, blatte e piccoli coleotteri.
Nei primi stadi, si consiglia di utilizzare prede di piccole dimensioni come: Drosophila sp., Trichorhina tomentosa, micro grilli, neanidi di blatte, micro tarme.
L'alimentazione può essere abbastanza varia e, si possono somministrare prede come: grilli, cavallette, tarme della farina, camole del miele, kaimani, blatte e piccoli coleotteri.
Nei primi stadi, si consiglia di utilizzare prede di piccole dimensioni come: Drosophila sp., Trichorhina tomentosa, micro grilli, neanidi di blatte, micro tarme.
Nel caso in cui la preda fosse di grosse dimensioni, sono soliti ad attaccarla in gruppo.
Biologia:
Una femmina in tutto il suo ciclo, può arrivare a deporre anche un centinaio di uova (le uova solitamente vengono deposte singolarmente sotto la sabbia o nei vari ornamenti del terrario).
La loro è una metamorfosi incompleta, cioè le neanidi appena nate, non differiscono dall'adulto (mancano però le ali e, gli organi riproduttivi non sono ancora funzionali) e avranno una colorazione rosso fuoco su testa torace e addome, mentre le zampe saranno di color giallo/arancione. Questa colorazione cambierà nel giro di qualche ora: testa, torace e parte dell'addome diventeranno di color nero e le zampe saranno gialle sui femori e nere su tibie e tarsi. La prima muta avverrà dopo circa 10/15 giorni ed il raggiungimento dello stadio adulto dopo circa 4 mesi nei quali le neanidi compiranno complessivamente 5 mute (alimentazione e temperatura incideranno molto sui tempi di sviluppo). Una volta raggiunto lo stadio adulto, incominceranno ad accoppiarsi dopo circa un mese. Il loro ciclo vitale da adulti, durerà anche per più di un anno.
Le uova volendo (per una maggiore possibilità di schiusa), è possibile anche prelevarle e trasferirle in un cotenitore (es. barattolo di vetro o
vaschetta del gelato) che avrà la funzione di incubatrice. All'interno
del contenitore, si metterà un substrato umido come: sabbia, perlite, vermiculite, ovatta umida e, sopra si spargeranno le uova che andranno tenute ad una temperatura di
27/28°C con umidità del 75%.
In questo modo le uova schiuderanno nel giro di circa 30/40 giorni.
In questo modo le uova schiuderanno nel giro di circa 30/40 giorni.
Durante la crescita, eseguiranno una serie di mute; di solito svolgono questa fase stando appesi. Importante è quindi fornire anche alcuni tronchi o appigli vari un pò più alti, per facilitare questo processo.
Non sempre purtroppo le mute vanno a buon fine; può capitare che alcuni esemplari a causa di poca umidità, mancanza di spazio o altro, facciano una cattiva muta.
I risultati sono questi:
Non sempre purtroppo le mute vanno a buon fine; può capitare che alcuni esemplari a causa di poca umidità, mancanza di spazio o altro, facciano una cattiva muta.
I risultati sono questi:
Se gli esemplari sono giovani, i problemi avuti precedentemente, possono "risolversi" con la successiva muta.
In caso di esemplari adulti, ai danni non si potrà porre rimedio, ma l'esemplare (a meno che non siano interessate seriamente parti del capo) continuerà comunque in modo "normale" il suo ciclo.
In caso di esemplari adulti, ai danni non si potrà porre rimedio, ma l'esemplare (a meno che non siano interessate seriamente parti del capo) continuerà comunque in modo "normale" il suo ciclo.
Etologia:
Di solito sono tranquilli ma se maneggiati ed infastiditi, potrebbero pungere o spruzzare la loro saliva dal rostro (capaci di spruzzarlo fino ad una distanza di 40cm).
Il veleno di questo emittero non è pericoloso per l'uomo ma, nel caso di una puntura, può provocare un forte bruciore e gonfiore nella zona colpita.
Nel caso il veleno venga a contatto con gli occhi, sussisterebbe una forte irritazione con successiva cecità temporanea.
Grado di difficoltà da 1 a 5: 3